S. Martino in Freddana



Facciata Chiesa San Martino in Freddana



Come Monsagrati anche S. Martino in Freddana ha subito notevoli trasformazioni negli ultimi trent’anni. Tuttavia anche questa frazione del Comune di Pescaglia affonda le sue origini in tempi lontani e la sua storia è inscindibilmente legata a quella dell’intera Valfreddana.

Il paese risale almeno all’epoca romana e doveva costituire un importante nodo stradale, decaduto come tale in epoca medievale a causa delle frequenti esondazioni della Freddana e alla difficile percorribilità della zona paludosa. Assunse nuovamente un ruolo preminente dopo la metà dell’XI secolo quando l’intera Vallebuia fu bonificata per volontà di Anselmo da Baggio (poi Papa Alessandro II) ed il passaggio attraverso la Valfreddana rappresentò una notevole scorciatoia della Via Traversa, che prese il nome di Francigena o Romea.

San Martino in Freddana era il luogo in cui sorgeva il Monasterium Sicheradi come si desume da diversi documenti che vanno dall’Vili al X secolo e trasse, probabilmente, il suo nome proprio dal Santo al quale era dedicato il monastero. In particolare vi sono tre atti, rispettivamente del 983, del 988 e del 999, nei quali si parla della “terra Sancti Martini” situata “in loco Fridana” presso la Via “Petrosa”, dalla cui descrizione si può ipotizzare quale fosse il tracciato della Via Francigena.

Anche la chiesa, dedicata a 5. Martino, è ricordata in documenti precedenti l’anno mille ed è stata unita, dal punto di vista religioso, a quella di S. Pietro di Fiano fra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo.

Ai tempi della visita del Cardinale Giulio Spinola (1680) la chiesa presentava un altare maggiore “alla romana” sormontato da un grande crocifisso e l’abside dietro di esso. Vi erano poi due altari laterali, dedicati l’uno alla Natività di Maria Vergine e l’altro alla Madonna del Rosario. Anche la chiesa di S. Martino ha dunque subito continue modificazioni negli anni e quella che vediamo oggi, del 1904, è “un tempio che, dell’antico conserva il gusto e la maestà soltanto; infatti il venerando edificio di un tempo, divenuto ormai cadente ed insufficiente, fu quasi completamente riedificato e notevolmente ampliato dal generoso sacerdote Giovanni Giusti ... Il tempio è uno splendido esempio di stile romanico composito... Di vecchio non resta che il campanile merlato alla ghibellina”.



San Martino e Il Cristo di Lorenzetti

Giovanni Lorenzetti:
"San Martino e il Cristo"
olio su tela, anno 2005
chiesa parrocchiale di San Martino in Freddana (LU)



Veduta di San Martino in Freddana

San Martino in Freddana intorno al 1920

Online dal 15 febbraio 2010

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